La storia dell’Abruzzo è strettamente correlata con la coltivazione dello zafferano.
Nel XIII secolo, quando la città dell’Aquila fu fondata su editto di Federico II, già diverse fonti storiche descrivono la coltivazione e il commercio della preziosa spezia.
Dalla zona dell’Altopiano di Navelli, la coltivazione si estese per tutte le zone interne d’Abruzzo realizzando un florido commercio.
In breve tempo l’Aquila fu in grado di organizzare commerci con le città più importanti: Milano e Venezia, nonché con le città estere: Francoforte, Marsiglia, Vienna, Norimberga ed Augusta. Il Re Roberto D’Angiò (1317) abolì le tasse sullo zafferano per favorirne il commercio.
Jobst Findenken di Norimberga veniva di persona all’Aquila per comperare lo zafferano e poi strada facendo lo sofisticava con altri tipi di zafferano. Fu scoperto e il 27 luglio 1444 venne bruciato vivo con il prodotto che portava.