Il complesso del Monte Canto (710 m) costituisce quella fascia collinare che, elevandosi dall’Adda e degradando verso il Brembo, delimita a Sud la Val S. Martino. Queste alture sono costituite da rocce del periodo Cretaceo e, in particolare, dalla formazione dell’arenaria di Sarnico sui versanti meridionali e dal “flysch di Pontida’ su quelli settentrionali.
La direzione da Ovest verso Est di queste alture determina una forte contrapposizione ambíentale. Il versante settentrionale, rivolto verso Pontída, si presenta come un susseguirsi ininterrotto di verdi boschi attraversati da vallette, privo di interventi umani significativi.
Il versante meridionale, invece, risulta ricoperto di vigneti e cascinali. Punto di passaggio tra i due ambienti è il crinale estremamente panoramico su cui sorge la frazione di Canto, un nucleo abítativo lineare che aveva una certa importanza nel passato, come testimonia la presenza in loco di due chiese, ma ora ridotto a ruderi.
Alla bellezza del paesaggio e alla vastità e varietà dei panorami si aggiungono importanti presenze storico culturali che accentuano l’interesse della zona.
Vi si ritrovano infatti due delle abbazie più famose della Bergamasca: quella di Fontanella, che è sicuramente tra le più suggestive testimonianze del romanico bergamasco, e quella di Pontida la cui fama è strettamente legata al famoso giuramento. Qui infatti, nel 1167, nacque la lega dei comuni lombardi che, sconfiggendo l’imperatore, permisero lo sviluppo della civiltà comunale italiana.
La bellezza e la particolarità dell’area è tale che, in tempi non lontani, si era pensato di crearci un parco nazionale il quale avrebbe dovuto assumere il nome di ‘Bosco di S. Alberto”, in onore del fondatore dell’abbazia di Pontida. Al momento, tuttavia, il regime di tutela dell’area è limitato ad un PLIS (Parco Locale di Interesse Sovraccomunale), denominato “del Canto e del Bedesco”.