Milanosifastoria

Lavoro e Cultura

Le vie della cultura popolare a Milano
Obiettivo: ricostruire la strada di quell’emancipazione che i lavoratori hanno dovuto percorrere, prima di poter pienamente acquisire i propri diritti e di essere cittadini a pieno titolo.

La mappa vuole è avvicinare giovani e meno giovani alla storia della propria città, illustrando i luoghi dove, nell’arco del Novecento, enti storici, sedi sindacali, associazioni culturali di varia estrazione hanno dato vita a strutture dedicate alla formazione professionale e culturale del Quarto Stato.

La mappa è una “cartina di tornasole” dove il visitatore ha modo di conoscere luoghi e storie del secolo appena trascorso, rivivendo le tensioni, le battaglie, i sogni di riscatto e di rivincita che hanno segnato la vita di migliaia di persone: uomini e donne, considerati “paria” e semplici ingranaggi del mondo lavorativo, che in pochi anni avrebbero acquisito lo status di cittadini.

Davanti alle manchevolezze del Governo centrale (e locale), nella nostra città si verificò un cambio di rotta, reso possibile grazie alla lungimiranza di una parte del mondo produttivo e imprenditoriale ed al coinvolgimento di tante istituzioni milanesi impegnate nel campo dell’assistenza, dell’educazione e dell’istruzione.

Attraverso la rete di relazioni, contatti, progetti, sarebbe scaturito un nuovo riformismo sociale, dando così a tutte le componenti sociali gli strumenti per “rilevarsi da sé medesimi” ed aspirare ad una vita migliore.
Sarà proprio questo a rendere Milano una città dal respiro europeo: con la Camera del Lavoro nascono i primi uffici di collocamento dislocati in più zone della città e in seguito la Scuola pratica di applicazione per la cooperazione, la previdenza e la legislazione sociale; con l’Unione Femminile si potenziano le iniziative in difesa delle donne; con l’Università Popolare, il Teatro del Popolo e la rete sempre più vasta di Biblioteche popolari (in città, nell’hinterland, e poi nelle Regioni del Nord) si inaugura una nuova fase di educazione all’arte e alla cultura, di promozione della lettura, di elevazione morale (non solo tecnico-professionale) di tutti i lavoratori.

In questa ricerca (che nei prossimi mesi sarà implementata da nuove “voci”) è sembrato importante considerare tutte le storie, gli avvenimenti, i metodi, i documenti che testimoniano le attività dei singoli soggetti promotori, specificatamente collegati ai luoghi ed ai territori in cui tali attività si sono attivate e sviluppate, in modo da costruire una mappa in progress dei luoghi dell’emancipazione sociale a Milano.

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