Imperia. 100 anni. 2.000 anni di storia

Ceramiche da mensa – vernice nera e sigillate italiche

Le più antiche ceramiche rinvenute, che sono prodotte fin quasi alla fine del I secolo avanti Cristo, sono chiamate “a vernice nera” e “campane”, perché i maggiori centri di produzione erano in Campania, nell’area di Napoli e nella città di Cales, nell’attuale provincia di Caserta. Non mancano prodotti di imitazione anche regionale, essendo nota una fiorente produzione di ceramica a vernice nera ad Albintimilium, l’odierna Ventimiglia.

 

Grazie anche all’apporto tecnico e culturale di artigiani orientali, ad Arezzo e forse a Pozzuoli, si assiste intorno al 50 avanti Cristo alla progressiva sostituzione della ceramica a vernice nera con un nuovo servizio da mensa, caratterizzato da un tipo di cottura grazie al quale la vernice assumeva un colore rosso brillante. Nasceva così la “terra sigillata”, detta italica perché i centri più importanti e più antichi sono ubicati nell’Italia centro-meridionale (Arezzo, Pisa, la Val di Chiana, Ostia, Pozzuoli, Cales) e nella valle del Po. Curiosa la scelta degli archeologi moderni di definirla terra sigillata, derivante dal fatto che i vasi più belli presentavano una decorazione con figure a rilievo, in latino sigillatus dal termine “sigillum”, cioè piccola figura.

 

Tale ceramica in pochi decenni conobbe un successo eccezionale: venne esportata tra l’età augustea e la tiberiana in quantità industriale in tutto il bacino occidentale del Mediterraneo, ma anche verso l’Europa centrale, in particolare in Germania negli accampamenti lungo i confini, fino a raggiungere l’Inghilterra e persino l’India!

 

Si distingue invece una produzione piuttosto limitata di calici, decorati a rilievo ed eseguiti in matrice al tornio, i quali avevano il chiaro intento di imitare i vasi in argento, non certo alla portata del grande pubblico. I pochi esemplari di Imperia, in prevalenza di età tiberiana, sono decorati da una fila di ovuli e freccette, sotto la quale si alternano motivi

  • geometrici come cerchielli, bottoncini, baccellature, pendenti
  • vegetali ad esempio corone di foglie e viticci, palmette, archetti con rosette, foglie lanceolate
  • e figurati, come le figure alate

 

Assai più numerosa è infine la produzione di coppe e di piatti lisci, documentati ad Imperia da centinaia di esemplari riconducibili ad una trentina di forme, che costituiscono dei servizi da mensa in distribuzione dall’età augustea, con grande sviluppo per l’intera età giulio-claudia e fino all’età neroniana.

 

Nella seconda metà del I secolo dopo Cristo, si assiste ad una contrazione dei centri di produzione e dei mercati, con la fase della cosiddetta terra sigillata tardo-italica, prodotta quasi solo a Pisa fino al II secolo. La sigillata tardo-italica è attestata ad Imperia da importanti quantità, seppur con poche forme, mentre la produzione decorata si riduce ad una sola forma con motivi geometrici, animali e figurati, spesso poco leggibili per l’impiego di matrici usurate.