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Le Ceramiche da mensa – sigillate sud-galliche

Durante il I secolo dopo Cristo, ha un crescente sviluppo la produzione di sigillata gallica, così chiamata perché i centri di produzione erano ubicati nel territorio delle Gallie. In Liguria, come nel resto dell’Italia settentrionale, giungevano in prevalenza quelli delle fabbriche della Gallia meridionale, ubicate in particolare a La Graufesenque, a Banassac e a Lezoux.

 

La prima fase di sperimentazione prende avvio a partire dal decennio 30-20 avanti Cristo, con prevalenza di forme lisce e senza decorazione, ad imitazione delle forme di transizione dalla vernice nera. In questa fase c’è la presenza di maestranze anche italiche.

 

A partire dai primi decenni del I secolo dopo Cristo, grazie a progressi tecnici di cottura, si ottiene un progressivo sviluppo delle officine, che permette di ottenere prodotti di buona qualità, destinati soprattutto all’esportazione, nell’ordine di centinaia di migliaia di vasi all’anno.

 

Si assiste alla formazione di due poli produttivi: mentre i ceramisti e i mErcatores della fabbrica di Montans prediligono una espansione verso l’Atlantico e la Spagna grazie ad una rete di trasporto fluviale, i centri di La Graufesenque e Banassac, in stretta relazione e interdipendenza tra loro, invadono con i loro prodotti sia l’Europa nord-occidentale – come i campi legionari germanici, nonché la Dacia, spingendosi fino alla Britannia – sia il bacino del Mediterraneo, compresa l’Italia, il Nord-Africa e la penisola Iberica.

 

Di particolare importanza è l’insieme di officine presso La Graufesenque, nei pressi dell’antica Condatomagus, estesa su un’area di circa 10 ettari ed attiva dalla metà del I secolo dopo Cristo e fino a tutta l’età adrianea nei primi decenni del II secolo. Vengono esportate in prevalenza forme aperte, cioè coppe e piatti lisci o decorati alla barbotina con una dozzina di tipi diversi. Singolare è la rara produzione marmorizzata, così chiamata per l’impiego di una vernice gialla, che veniva mescolata a quella rossa su forme e con datazione analoghe al resto della produzione. Sembrano per ora pressoché assenti in Liguria i prodotti dell’officina della Gallia centrale di Lezoux.

 

Minoritarie sono le importazioni di ceramica decorata a rilievo con soli tre tipi principali di coppe e relative varianti, eseguiti in matrice al tornio; sebbene non sempre di alta qualità estetica e di difficile lettura per l’impiego di matrici usurate, tali decori sono caratterizzati da uno stile assai realistico, con una fitta successione di schemi geometrici e vegetali, intervallati da animali (cervi, cinghiali, uccelli, leoni) e più raramente da raffigurazioni umane (divinità, scene erotiche).